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Le prime parole udinesi di Di Viccaro

5 Agosto 2014

Vincenzo Di Viccaro ha scelto Udine con entusiasmo

Se ha scelto Udine, un motivo ci sarà. Forse, significa che il progetto Gsa Apu è ben visto in tutta Italia. Anche tra quei giocatori che, come lui, hanno di recente calcato i parquet di categorie superiori rispetto alla serie B. Vincenzo Di Viccaro c’impiega poco tempo a spiegare il perché abbia scelto di salire in Friuli.
«Sono reduce – sono le sue prime parole da giocatore della Gsa – da una stagione più che positiva con Agrigento e non nego che provare a fare un anno di Legadue Gold mi sarebbe piaciuto. Cambiare società dopo tre anni belli non è facile soprattutto spostandosi al nord Italia dove sono stato accolto solo da avversario. Udine è stata, lo posso dire, l’unica società che da subito aveva le idee chiare oltre ad ambizione e voglia di rilanciarsi ai massimi livelli in poco tempo. Mi sono bastate le chiamate di coach Corpaci e dell’ad e gm Micalich per prendere questa scelta molto importante per me».
Il tuo rapporto con coach Corpaci?
«Coach Corpaci non lo conosco benissimo nel senso che ci rincorriamo da qualche anno ed ero sempre io a scappare per scelte personali. Per ora posso solo ringraziarlo per gli attestati di stima. Finalmente, lavoreremo insieme e spero di ricambiare il prima possibile la fiducia data».
Che tipo di giocatore sei?
«Sono un giocatore semplice. Mi piace lavorare e fare gruppo. Sono uno specialista del tiro da fuori anche se questo mi limita un pò perché  spesso mi fido troppo del tiro invece di dimostrare che so fare anche altro. Avrò modo di lavorarci su. L’importante è fare sempre qualcosa di positivo per il gruppo».
Risalirai la penisola da Agrigento con Anello: ce lo presenti?
«Peppe è un bravo ragazzo e un ottimo giocatore che a volte non ha avuto la possibilità di esprimersi. È un lavoratore, nell’ultima stagione è migliorato molto. Sa tirare, penetrare e passare bene la palla».
Oltre ad Anello, chi conosci dei tuoi nuovi compagni?
«Più o meno ho giocato contro tutti, prenderò questo particolare come una motivazione in più per dare il massimo».
Che campionato ti aspetti?
«Dando uno sguardo ai roster delle nostre avversarie si capisce subito che sarà un campionato impegnativo per tutti. Secondo me è una finta serie B. Sono tanti i fattori che rendono una squadra vincente. Ci sarà bisogno di tanto lavoro da parte di tutti. In questo momento di difficoltà economica generale, basket compreso, sono molti i giocatori che non hanno trovato ancora dimora e che potrebbero rinforzare le altre squadre. Questo deve essere da stimolo in più per ognuno di noi per dare il massimo».
Il tuo messaggio alla tifoseria friulana?
«Conosco la storia del basket di cui Udine ne faceva e ne fa ancora parte. Tanto entusiasmo e divertimento dovranno essere il trampolino di lancio per una piazza che ama sicuramente il basket e che ricambierà, ne sono sicuro, il nostro impegno».

Ufficio Stampa