Un altro prefatore d’eccezione era Enzo Cainero, pilastro dello Sport friulano, scomparso di recente. Erano presenti, invece, i figli Andrea e Marco. «Io ho il basket nel cuore perché frequento il Carnera dal 1983 e soprattutto ho avuto la fortuna di frequentare il Carnera dal 1985 al 1991, i sei anni della presidenza di mio padre. Credo che abbia contribuito a migliorare il mondo del basket a Udine, ma anche a lui il basket ha dato molto. È la passione che secondo me contribuisce a raggiungere certi risultati: credo anche che l’attuale presidente sia animato da molta passione. Non lo si fa per soldi, ma per entusiasmo e per portare la gente al palazzetto. Ti subentra qualcosa dentro che non è possibile fermare. Ricordando l’anno di A1 e auguro anche all’Apu di raggiungere questo obiettivo che è molto importante per la squadra e per la città di Udine».
Era grande l’emozione di Roberto Meroi nel ricordare Enzo: «Ho pensato a suo papà quando ho scritto questo libro. Sono andato da lui e si è messo a disposizione come sempre. Tuttora l’affetto per Enzo c’è ed è ancora forte. Grazie alla vostra famiglia».
Riguardo alle origini di quest’opera, Meroi confessa di aver avuto una buona base da cui partire grazie a un suo precedente immenso lavoro, la storia dei sessant’anni di basket a Udine (pubblicato nel 1993). «Quindi questo è un aggiornamento. Ci ho impiegato un bel po’ di tempo: bisogna controllare le date, i risultati, le classifiche, quindi migliaia di numeri. Anche questa è ovviamente una sintesi, perché al giorno d’oggi fare un libro di cinquecento pagine è dura. Dunque, la ricerca da un lato, la stesura di testi dall’altro, ma soprattutto il controllo di tutti questi numeri». Non sono mancati i ringraziamenti per il Messaggero Veneto, preziosa fonte di fotografie, soprattutto per l’era Snaidero, che – confessa Roberto – è stato il suo primo amore.
Arrivando all’era Apu, «le due finali promozione, la Coppa Italia sono tutte grandi soddisfazioni. Questo ha portato il presidente Pedone da un palasport di 500 persone a riempire il Carnera e ci sono ovviamente tanti altri tifosi che non sono presenti fisicamente. C’è il merito di questa società, e c’è la soddisfazione anche mia personale di vedere questo palasport di nuovo pieno. Spero ci sia un tifo stellare anche domenica contro Cividale».
L’autore ha poi concluso cercando di sottolineare il carattere storico e non solo sportivo del libro: «Spero piaccia e spero venga considerato come qualcosa di storico. In tante mie pubblicazioni ho cercato di fare libri di storie, proprio perché in alcuni argomenti sentivo che c’era carenza: qui bisognava fare qualcosa perché doveva rimanere scritto che cos’era la storia di Udine e del Friuli».