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Grande entusiasmo questa mattina per la presentazione del libro “Udine con il basket nel cuore”

28 Febbraio 2023

Oggi alle ore 11.00 nel Bistrò del Cinema Visionario in via Asquini 33 a Udine si è tenuta la presentazione del libro “Udine con il basket nel cuore”, che ripercorre le tappe più importanti della pallacanestro cittadina dal 1968 ai giorni nostri. Sono tante le autorità accorse questa mattina: insieme al Sindaco della città di Udine Pietro Fontanini erano presenti l’Assessore all’Edilizia privata Alessandro Ciani e l’Assessore alle Attività produttive, Turismo e Grandi eventi Maurizio Franz. Tra gli ospiti anche i consiglieri del Comune di Udine Michele Zanolla e Claudia Basaldella, Giovanni Da Pozzo (Presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine), Alessandro Barbina (Delegato dell’Alto Friuli per la Fip), Enzo De Denaro (Delegato Coni Udine) e Massimo Bredeon (Presidente Fip del Comitato provinciale di Udine). Presenti anche alcune figure simbolo della pallacanestro udinese come Teoman Alibegovic, Flavio Pressacco, Guido Paderni.
All’evento è intervenuto il sindaco di Udine on. Pietro Fontanini, che ha ringraziato l’autore «per questo libro che fa la storia di un amore lungo e profondo della città verso il basket». L’attenzione del sindaco si è poi spostata nei confronti del Presidente dell’Apu Old Wild West Udine Alessandro Pedone: «Uomo appassionatissimo che ci mette grande impegno e che continua a dare grande soddisfazione ai propri tifosi. Tra l’altro siamo impegnati in un’avventura per ampliare il Carnera per dare la possibilità a tantissimi di assistere alle partite di basket, e anche altri eventi».
Proprio il presidente Pedone ha poi preso la parola ricordando il momento in cui Roberto Meroi gli introdusse il progetto: «Quest’estate Meroi ci ha parlato del progetto e abbiamo sin da subito voluto aiutarlo e sponsorizzarlo nell’iniziativa, che va a evidenziare come questa città abbia il basket nel cuore». Riprendendo il discorso del sindaco sul PalaCarnera 4.0, il Presidente ha ricordato i primi passi in Serie B «ricordo quando c’erano pochi spettatori a vedere le nostre partite, poi di anno in anno sono diventati sempre più! Siamo partiti veramente dalla base: ci siamo divertiti e di strada ne abbiamo fatta tanta. Oggi Udine è il primo pubblico italiano dell’A2. Avere ogni domenica 3100 presenze costanti, a prescindere da chi abbiamo davanti è importante. Ciò ci ha portato in questi anni a decidere di portare avanti un progetto per rendere il PalaCarnera un’arena di eventi senza i quali non sarebbe possibile sostenerlo».
«Ringrazio il presidente Pedone perché, oltre ad aver sponsorizzato il libro, ha soprattutto portato nuova linfa” così Roberto Meroi ha attaccato alla presentazione della sua ultima creatura. «Il palasport sempre pieno è anche merito suo. Anche in questi momenti altalenanti, il Carnera è sempre pieno: non si va a contestare, cosa che accade in altri palazzetti. Il palasport diventerà un luogo importante anche per altre manifestazioni oltre che il basket. Voglio regalare al Presidente il mio penultimo libro (perché ultimo porta male), Meraviglie friulane».
Ospite d’eccezione, l’ingegnere biomedico e ricercatore di fama internazionale Mauro Ferrari: «I miei ricordi più belli sono quelli di quando giocavo a basket, ero un giocatore da quattro soldi: giocavo un po’ con tutti perché nessuno aveva la pazienza di tenermi per più di un anno! È bellissimo essere riportati alle emozioni dello stare insieme nel mondo del basket. I valori sono le cose più importanti della nostra vita, quelli che durano per sempre. La condivisione, l’impegno con gli altri, l’amicizia che dura per sempre, la comunità: questi sono i valori che formano i friulani e che mi porto negli USA. Io ho un sogno nella vita: vedere l’Apu vincere lo scudetto. Se guardo questo libro, mi viene ancora più voglia, perché, piccoli come siamo, siamo riusciti a fare cose straordinarie. Credo quindi che sia una speranza ragionevole».

Un altro prefatore d’eccezione era Enzo Cainero, pilastro dello Sport friulano, scomparso di recente. Erano presenti, invece, i figli Andrea e Marco. «Io ho il basket nel cuore perché frequento il Carnera dal 1983 e soprattutto ho avuto la fortuna di frequentare il Carnera dal 1985 al 1991, i sei anni della presidenza di mio padre. Credo che abbia contribuito a migliorare il mondo del basket a Udine, ma anche a lui il basket ha dato molto. È la passione che secondo me contribuisce a raggiungere certi risultati: credo anche che l’attuale presidente sia animato da molta passione. Non lo si fa per soldi, ma per entusiasmo e per portare la gente al palazzetto. Ti subentra qualcosa dentro che non è possibile fermare. Ricordando l’anno di A1 e auguro anche all’Apu di raggiungere questo obiettivo che è molto importante per la squadra e per la città di Udine».

Era grande l’emozione di Roberto Meroi nel ricordare Enzo: «Ho pensato a suo papà quando ho scritto questo libro. Sono andato da lui e si è messo a disposizione come sempre. Tuttora l’affetto per Enzo c’è ed è ancora forte. Grazie alla vostra famiglia».

Riguardo alle origini di quest’opera, Meroi confessa di aver avuto una buona base da cui partire grazie a un suo precedente immenso lavoro, la storia dei sessant’anni di basket a Udine (pubblicato nel 1993). «Quindi questo è un aggiornamento. Ci ho impiegato un bel po’ di tempo: bisogna controllare le date, i risultati, le classifiche, quindi migliaia di numeri. Anche questa è ovviamente una sintesi, perché al giorno d’oggi fare un libro di cinquecento pagine è dura. Dunque, la ricerca da un lato, la stesura di testi dall’altro, ma soprattutto il controllo di tutti questi numeri». Non sono mancati i ringraziamenti per il Messaggero Veneto, preziosa fonte di fotografie, soprattutto per l’era Snaidero, che – confessa Roberto – è stato il suo primo amore.

Arrivando all’era Apu, «le due finali promozione, la Coppa Italia sono tutte grandi soddisfazioni. Questo ha portato il presidente Pedone da un palasport di 500 persone a riempire il Carnera e ci sono ovviamente tanti altri tifosi che non sono presenti fisicamente. C’è il merito di questa società, e c’è la soddisfazione anche mia personale di vedere questo palasport di nuovo pieno. Spero ci sia un tifo stellare anche domenica contro Cividale».

L’autore ha poi concluso cercando di sottolineare il carattere storico e non solo sportivo del libro: «Spero piaccia e spero venga considerato come qualcosa di storico. In tante mie pubblicazioni ho cercato di fare libri di storie, proprio perché in alcuni argomenti sentivo che c’era carenza: qui bisognava fare qualcosa perché doveva rimanere scritto che cos’era la storia di Udine e del Friuli».

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